IL GRANDE DITTATORE Charlie Chaplin

 

Di fronte agli orrori della guerra ogni artista reagì a suo modo, pensiamo a Picasso con il celebre dipinto Guernica


Anche Chaplin, durante la seconda guerra mondiale, mise la sua comicità a servizio di un pensiero intellettuale di grande forza, la critica alla dittatura nazifascista. 
É la storia di un barbiere ebreo e ricalca in chiave satirica gli eventi chiave che hanno condotto alla seconda guerra mondiale, con i più "illustri" protagonisti rappresentati con nomi di fantasia molto vicini a quelli reali (Adolf Hitler diventa Adenoid Hynkel, Benito Mussolini diventa Benzino Napaloni). Inutile dire che il film, il più costoso ma anche il più importante di Chaplin, venne vietato in quasi tutta Europa per il forte sentimento anti dittatura rappresentato. E anche quando venne redistribuito nel 1960, in Italia venne censurato poichè Rachele Guidi, vedova Mussolini, rappresentata anch'essa nel film, era ancora in vita. 

É un film di una forza straordinaria in cui Chaplin si conferma un grande caratterista che, dopo aver studiato i movimenti di Hitler, ne fa la parodia perfettamente. E' un film divertente, comico, ma nel finale, con un discorso improntato sulla pace e sull'uguaglianza gridate a gran voce, assolutamente opposto a quelli pronunciati da Hitler, lascia senza fiato: ecco il pugno allo stomaco che rende questo film così grande. 

Ci sarebbe da dire tanto su questo film, sulla piccola rivoluzione che Chaplin ha voluto attuare dimostrando che con gli stessi mezzi e la stessa mimica che ha instillato il seme dell'odio si può infondere anche la pace e l'amore per il prossimo, smascherando prima di tutti la ridicolezza di un pensiero esaltato e assurdo... ma dopo tutto queste sono piccole pillole di cinema! Tuttavia il film è facilmente reperibile e consiglio a tutti almeno una visione nella vita


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