lunedì 26 aprile 2021

OSCAR 2021- NESSUNA STATUETTA ALL'ITALIA, TRIONFA NOMADLAND


Chloè Zhao

 La notte degli oscar 2021 si è conclusa e porta con sè conferme e amarezza per la nostra Italia.
Questa edizione è stata la prima in presenza dopo l'inizio della pandemia globale. Tante restrizioni, mascherine e tamponi per tutti, ma anche la prova che con estrema attenzione, forse, tutto si può fare. A introdurre la serata Regina King che ha fatto una breve e incisiva invettiva contro quello che è accaduto a Minneapolis a George Floyd che ha prodotto nei giorni scorsi una insperata ma doverosa condanna al poliziotto che lo ha ucciso.

"So che molti cambiano canale se pensano che stiamo predicando, ma se le cose fossero andate diversamente oggi invece dei tacchi alti mi sarei messa stivali. Sono la madre di un figlio nero e so con quanta paura dobbiamo combattere e non c'è fama che tenga."

Non c'è che dire Regina, Chapeau! 

Il Dolby Theatre ha fatto da sfondo all'edizione assieme a una nuova location, la Union States, in cui gli artisti si sono esibiti, mentre altri lo hanno fatto dalle diverse parti del mondo in cui sono rimasti causa forza maggiore. Sul palco ancora una volta nessun presentatore, ma artisti che si sono passati il testimone proclamando i vincitori. 

 Tornando a noi, nessuna statuetta per l'Italia, nè per il trucco e parrucco e i costumi di Pinocchio, nè per la canzone originale di Laura Pausini Io sì, per La vita davanti a sè, già vincitrice del Golden Globes. 
La Pausini si è dichiarata grata di aver potuto vivere questo sogno e questa notte fantastica e noi le crediamo e la invidiamo anche un po'!


Laura Pausini sul red carpet

La conferma dei pronostici arriva con il miglior film che è NOMADLAND, che conquista altre 3 statuette, miglior regia per CHLOÉ ZHAO, seconda donna e prima asiatica a conquistare il premio, e miglior attrice protagonista con FRANCES McDORMAND, assolutamente eccezionale, al terzo premio dopo Fargo e Tre manifesti a Ebbing-Missouri. 


                       


Francis McDormand e Chloè Zhao


Non così scontato il premio per il miglior attore protagonista che è andato a ANTHONY HOPKINS per The Father, ottantrenne ancora meraviglioso con tanto da dare al cinema. 
Miglior attore non protagonista è Daniel Kaluuya per Judas and the black Messiah, mentre per le donne trionfa la sud coreana Yuh-Jung Youn per Minari.


Miglior sceneggiatura originale per Emerald Fennel con Una donna promettente, di cui è anche regista, tenerissima sul palco al settimo mese di gravidanza.  L'Oscar per la miglior sceneggiatura non orginale va invece a Florian Zeller e Christopher Hampton per The Father. 


sabato 24 aprile 2021

OSCAR 2021- DOVE VEDERLI E PRONOSTICI

 


É tutto pronto al Dolby Theatre di Los Angeles per la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021. Il tappeto rosso è steso e aspetta solo le celebs che possano calcarlo. Nella notte tra 25 e 26 aprile (in Italia) verranno consegnate le statuette più ambite del cinema. 
Un'edizione che senza dubbio risente della situazione pandemica e che a sua volta ha colpito in modo molto grave il comparto del cinema, spostando le sale negli abbonamenti alle varie piattaforme streaming, ad esempio.
Basti pensare che Netflix ha all'attivo ben 35 candidature! 
In molti la definiscono la cerimonia della svolta, un cambiamento sembra innalzarsi dai banchi dell'accademy, giudicata non troppo benevolmente in questi anni circa le loro scelte. Si prospetta dunque un premio "no so white", inevitabilmente influenzato dalle proteste a seguito della morte di George Floyd, un grido di dolore che non si è mai placato che giustamente (e finalmente) non poteva lasciare indifferenti. In più la presenza femminile è finalmente più cospicua nelle nomination e speriamo che sia solo l'inizio e non un punto d'arrivo!

Veniamo a qualche PRONOSTICO!!!

Il favorito per la statuetta di miglior film è senza dubbio NOMADLAND di David Fincher, la storia con un piglio semidocumentaristico delle carovane dei nomadi americani. 
A contendersi il podio anche PROCESSO AI CHICAGO 7, di Aron Sorkin. Di certo la vicenda già citata di Floyd ha avuto e avrà il suo peso. 
Per la regia la favorita dopo ben 11 anni dall'ultima vittoria e con poche nomination in totale che si contano sulle dita di una mano, è la CHLOÉ ZHAO per NOMADLAND.
La sua rivale è un'altra donna, EMERALD FENNEL per UNA DONNA PROMETTENTE
Per quanto riguarda l'attore protagonista c'è chi è pronto a scommettere tutto su CHADWICK BOSEMAN, per l'opera postuma MA' RAINEY'S BLACK BOTTOM. Ma qualcuno punta tutto sul buon ANTHONY HOPKINS per THE FATHER
Tra gli attori non protagonisti degne di nota le candidature di DANIEL KALUUYA per JUDAS AND THE BLACK MESSIAH e SASHA BARON COHEN per PROCESSO AI CHICAGO 7.
Per quanto riguarda le attrici la super favorita è la meravigliosa VIOLA DAVIS ma la partita è tutt'altro che chiusa, le sue rivali hanno un certo peso, FRANCES MCDORMAND, ANDRA DATY, CAREY MULLIGAN  e VANESSA KIRBY, già vincitrice a Venezia. 
Tra le attrici non protagoniste troviamo la rivelazione di MARIA BAKALOVA per BORAT 2 seguita da AMANDA SEYFRIED con MANK e la coreana JUH-JUNG YOUN per MINARI

Scopriremo tutto il parterre degli altri premi, sceneggiatura, montaggio, trucco, parrucco, effetti speciali e quant'altro domenica notte, intanto come non citare l'orgoglio italiano che sarà presente a Los Angeles. 
Parliamo di LAURA PAUSINI candidata assieme a Niccolò Agliardi e Diane Warren per la canzone IO SI, per il film LA VITA DAVANTI A SÉ di Edoardo Ponti, e di MASSIMO CANTINI PARRINI, candidato per i miglior costumi con il film PINOCCHIO di Matteo Garrone. 

Non vediamo l'ora di scoprire come andrà a finire per i nostri beniamini, fonte di orgoglio per tutti e quale film verrà consacrato film dell'anno più incasinato che l'umanità ricordi da un po' di tempo a questa parte!!

DOVE VEDERE GLI OSCAR??

Sarà possibile vedere la cerimonia nella notte tra il 25 e il 26 aprile a partire da mezzanotte e un quarto, in tv, per chi ha SKY ai canali 3030 e 108, in chiaro su TV8. In streaming si potrà seguire anche su SkyGo e NowTv e ovviamente via social!

mercoledì 21 aprile 2021

I PREDATORI - Pietro Castellitto

 




L'esordio alla regia di Pietro Castellitto, vincitore a Venezia per la miglior sceneggiatura, ci mette davanti a un film molto maturo, nonostante la giovane età del regista ventinovenne che ha iniziato a scrivere questo film a soli 22 anni. 
É un film che lascia con interrogativi importanti, suscita domande, spiazza, quello che il cinema in effetti dovrebbe fare, per questo sembra la prova di un regista non di certo alla prima esperienza. 
La storia scritta in modo impeccabile è uno sguardo corale sulla vita di diversi personaggi, differenti per ceto sociale, stile di vita e ideali che in questo caos che è l'esistenza, si sfiorano, si scontrano o a volte si incontrano. Sono i Vismara, borghesi, ricchi annoiati e frustrati, e i Pavone, gente di borgata devoti al fascismo e alla criminalità, cui sembrano essere finiti loro malgrado per motivi "dinastici". Tra loro si colloca Pietro (lo stesso Castellitto), figlio dei Vismara, dal carattere particolare, studioso di filosofia con una ossessiva passione per Nietzsche. Pietro critica la borghesia di facciata della sua famiglia, ma mal si colloca anche verso la criminalità dei Pavone a cui cerca di avvicinarsi, finendo goffamente vittima del suo stesso tranello.



Come lo stesso Castellitto ha osservato su suoi personaggi, ognuno di loro è solo, perso in quel tratto di vita in cui nessuno sembra capirti e dove tutto vorresti andasse dall'altra parte


Il film assume toni grotteschi, di commedia e di dramma insieme. La regia propone inquadrature molto interessanti, a partire dall'inizio del film in cui la presentazione di lande desolate sospinte dal vento ci ricorda quei paesaggi di selva in cui la tigre, predatore per eccellenza, osserva la sua preda. 
É una storia in cui non ci si riesce a schierare da una parte piuttosto che dall'altra, perchè racconta i difetti dell'animo umano che appartengono a tutti i ceti sociali, la solitudine, l'incomunicabilità, e proprio quando pensi di essere arrivato a una conclusione, a una "giustizia sociale", ecco che l'attenzione si sposta ancora altrove, spiazzando lo spettatore. 
Verrebbe quasi da pensare che questi uomini che sembrano vittime del destino e della vita, alla fine siano i veri artefici dei loro difetti, delle loro grane, dei loro problemi, in un gioco vizioso di croce e delizia, la seduzione della droga, del tradimento, del crimine, del dispotismo. Il cast è straordinario, in particolare la performance di Massimo Popolizio e un insolito crepuscolare Dario Cassini. 
Per tono e per il modo in cui viene raccontata la borghesia romana, lo trovo molto vicino allo stile dei fratelli D'Innocenzo, penso al più recente Favolacce.
Un difetto: è prolisso in alcuni punti, lo spostare costantemente l'attenzione destabilizzando lo spettatore può annoiare. 


Il film di Pietro Castellitto è, dunque, un'opera prima riuscita, che ci fa ben sperare per il futuro del cinema italiano. Attenzione, non è forse un film per tutti, i non addetti ai lavori potrebbero apprezzarlo di più a una seconda visione, ma certamente un film consigliato. 

venerdì 16 aprile 2021

L'INCREDIBILE STORIA DELL'ISOLA DELLE ROSE

 


L'ultimo film di Sydney Sibilia mette in scena una storia realmente accaduta negli anni caldi della storia italiana, il '68, per intenderci.
Al largo delle acque di Rimini l'ingegnere Giorgio Rosa, si costruisce ed istituisce uno stato tutto suo, su una piattaforma di tubi d'acciaio. 
Una storia singolare, di cui si era persa memoria e che ha infatti colpito perchè sembra impossibile sia una storia vera, piuttosto il frutto della fantasia degli scrittori.
Il sogno dell'ingegner Rosa, morto nel 2017 a 92 anni, si infranse nel '69, dopo un lungo assedio del governo italiano. La sua piattaforma sopravvisse per appena 55 giorni.



Il vero Giorgio Rosa

La rilettura in chiave di commedia da parte di Sydney Sibilia, si concentra sulla vicenda che investe Rosa come uomo, interpretato dal sempre bravo Elio Germano, che cerca attraverso la piattaforma un riscatto personale, una presa di posizione rispetto al suo lavoro disconosciuto fino a quel momento. 
La piattaforma, costruita con l'aiuto di alcuni folli amici, inizia ad attirare molti avventori e Giorgio deve fare i conti con quello che possono portare sulla sua isola questi avventori. É necessario dotarsi di regole come fossero leggi e, proclamando l'isola stato indipendente il 1° maggio del 1968, si dota anche di una lingua tutta sua, l'Esperanto. 



Il film è scorrevole e con un ottimo studio di fotografia e location. Tuttavia il presentare l'ingegnere come un professionista incompreso, rischia di ridurre il tutto a un atto fatto per colpire il mondo e l'ex ragazza di cui è ancora innamorato, Gabriella (Matilda De Angelis). Sarebbe forse stato meglio raccontare l'uomo com'era nella realtà, un professionista e un docente già avviato nel lavoro, per sottolineare di più la portata rivoluzionaria del suo gesto che certamente è da inserire in un contesto storico particolare e travagliato. 
La spinta di Rosa che viene rappresentata è la volontà di costruirsi il proprio spazio di libertà con le proprie regole, fuggendo dai dettami del mondo in cui è costretto a vivere. Tuttavia questa portata si perde nel racconto di una situazione che diventa più una discoteca sul mare, un luogo per passare il tempo nella grande fucina di passatempi che è la riviera romagnola. 



giovedì 15 aprile 2021

ROBERTO BENIGNI LEONE D'ORO ALLA CARRIERA. VENEZIA 78



É di queste ore la notizia del Leone d'oro alla carriera per il grande Roberto Benigni che gli verrà consegnato in occasione della 78esima Mostra del Cinema di Venezia che si terrà dal 1 all'11 settembre e ci auguriamo che quest' anno abbia pubblico in presenza. 

La proposta è stata fatta dal Cda della Biennale al direttore Alberto Barbera che la ha accolta con entusiasmo definendo Benigni un attore e professionista che si è imposto nel panorama dello spettacolo italiano come figura di riferimento innovativa e senza precedenti. Le prime parole di Benigni alla notizia: 


"Il mio cuore è colmo di gioia e di gratitudine. É un onore immenso ricevere un così alto riconoscimento verso il mio lavoro dalla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia."



Roberto Benigni attore poliedrico, presentatore, mattatore, e divulgatore. Si è distinto negli anni per le sue interpretazioni eccellenti sia nella comicità che nel drammatico, una delle quali gli è valso un Oscar con La vita è bella. Ha lavorato con professionisti come Fellini e da ultimo Matteo Garrone. Bravo regista e amante di Dante Alighieri, di cui decanta i versi a memoria e lo ha fatto con successo anche in tv. 
Nonostante le critiche non siano mancate lungo il suo percorso, a noi sembra un premio più che meritato! 





lunedì 12 aprile 2021

Perchè LOL funziona così tanto?


Il cast

Il successo dell'ultima settimana è targato Amazon Prime Video e viene da un programma semplice, immediato e genuino, LOL- Chi ride è fuori. Dieci comici sono chiusi in una casa-teatro, ricca di suppellettili a cui si aggiungono quelli del loro bagaglio personale. Per sei ore, senza copione, sono costretti a stare insieme seguendo una sola e semplice regola: non ridere. Mai, nemmeno accennare un sorriso, pena l'ammonizione per il primo sgarro e l'eliminazione definitiva al secondo. Ognuno di loro ha con sè la propria comicità, la capacità di improvvisare e il proprio repertorio che può mettere a servizio del gioco allo scopo di far ridere gli altri partecipanti. Chi vince ottiene un premio di 100.000 euro da devolvere in beneficienza. Attenzione però, anche essere poco attivi e propositivi può portare all'eliminazione.
Il programma condotto da Fedez con il sostegno di Mara Maionchi, si divide in 6 puntate da circa 28 minuti e vede protagonisti, Frank Matano, Luca Ravenna, Katia Follesa, Elio, Ciro e Fru dei The Jackal, Pintus, Caterina Guzzanti, Michela Giraud e Lillo Petrolo.



Frank Matano ed Elio

 Senza fare spoiler, perchè qualcuno ancora non lo ha visto, proviamo a parlare un po' di questo programma e dei suoi punti di forza.
Partiamo dai conduttori o meglio, il conduttore principale, Fedez, che si cimenta in questa veste che di fatto porta avanti in modo spigliato, forse perchè lontana dalla conduzione vera e propria, lui, infatti, è dietro le quinte a guardare gli schermi collegati alle telecamere nel teatro, pronto a scovare anche la minima smorfia. Quando il gioco si fa un po' piatto è pronto a premere un pulsante che obbliga alcuni di loro a esibirsi sul palco per gli altri.
Un po' evanescente la figura di Mara Maionchi al suo fianco, definita co-host, che ogni tanto preme qualche tasto per far spaventare Fedez, che ci casca come una pera cotta, ma niente di più. Anzi, sul finire delle 6 ore appare anche un po' scocciata e provata dall'attesa che qualcuno capitoli ridendo.

Ma perchè funziona questo programma che ha monopolizzato i social con meme e post di ogni tipo con protagonisti i suoi concorrenti? 
Come per tutti i programmi di intrattenimento, leggeri, non sono mancate le critiche e siamo sicuri che non mancheranno, ma la forza di questo show, basato sul gioco più vecchio del mondo "chi ride per primo", sta proprio nella sua semplicità, nella volontà di generare una risata sia dalle gag ma soprattutto dalle smorfie e dagli escamotage usati per non ridere.
Funziona perchè dopo più di un anno, di angoscia, di paura, di incertezza, vedere 10 comici che si sforzano di non ridere ci rilassa, ci fa svagare, ci distoglie dall'informazione eccessiva e monotematica a cui siamo ormai abituati. 
Possiamo dire che in altri tempi storici forse sarebbe passato in sordina? Chissà, ma adesso il pubblico, i social, il successo di questo format ci dicono che la gente ha bisogno di ridere. Dunque ben vengano programmi divertenti, fatti da professionisti come i comici che abbiamo visto in LOL, che hanno anche uno scopo benefico. 


Ciro Priello e Michela Giraud


Ci aspettiamo, dunque,  una seconda stagione, in cui qualche mancanza verrà limata per ottenere un programma ancora più spumeggiante. Intanto, w la risata!