LA REGINA DEGLI SCACCHI

 


É certamente la serie più vista dell'ultimo anno, La regina degli scacchi, ha conquistato milioni di spettatori in pochissimo tempo. E non solo, l'effetto che ne è scaturito è stato un aumento delle vendite di tutto ciò che riguarda il mondo degli scacchi, giochi online, libri sulla storia e le mosse vincenti, scacchiere, aprendo la strada a una nuova schiera di appassionati.
Di certo vedere le dita di Beth Harmon (una spettacolare Anya Taylor Joy) muoversi così rapidamente e mangiare pedine ha molto di affascinante, ma la chiave vincente di questa serie tv sta nella sapienza di rappresentare come la vita privata di Beth si fonde con quella legata al mondo degli scacchi e viceversa, Beth non è nulla senza Beth Harmon la campionessa, la campionessa non esisterebbe senza la complicata Beth.



La vita di Beth è all'insegna delle difficoltà fin da bambina, una madre malata che muore nel tentativo di uccidere se stessa e la figlia, l'infanzia e l'adolescenza nell'orfanotrofio, in cui scopre la dipendenza dai farmaci che le procurano delle allucinazioni che le sembreranno essenziali per vincere le competizioni. E il mondo degli scacchi, spiegato da quel burbero, ma affezionato inserviente nel suo piccolo sgabuzzino. 


La storia viene raccontata in modo egregio, più dalle immagini che dalle parole. Beth non è una ragazza dalle molte parole è piuttosto diffidente e solitaria. La sua infanzia e il suo modo di affrontare le avversità la chiudono a riccio e le impediscono di vivere serenamente le relazioni umane. Quando sembra aver trovato un alleato nella madre adottiva, si ritrova a dover fare da croce rossina a una donna troppo concentrata sul suo dolore e sui suoi fallimenti, per crescere una figlia complicata come Beth. Presa dalla sua dipendenza per l'alcol chiude gli occhi verso quella di Beth, che la imiterà una volta deceduta, perchè conosce solo quel modo di reagire alle sventure della vita. 









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