Petra è la nuova serie tv italiana per Sky, diretta da Maria Sole Tognazzi alla sua prima esperienza con la serialità. Qui rincontra anche Paola Cortellesi, la protagonista, quasi vent'anni dopo il loro primo lavoro insieme Passato Prossimo, debutto della Tognazzi.
Petra è la trasposizione italiana dei best sellers della scrittrice spagnola Alicia Gimènes-Bartlett. Petra Delicato (Delicado nella versione spagnola) è un'ex avvocatessa che dopo un periodo nell'archivio di polizia viene spostata al reparto investigativo.
Per ogni puntata l'ispettore Delicato si trova ad affrontare un giallo, ad aiutarla nelle indagini il collega Antonio Monte (Garzon Fermin nei romanzi) interpretato da un ottimo Andrea Pennacchi.
All'inizio del suo nuovo lavoro all'investigativa, Petra appare scostante e quasi vorrebbe rifiutare l'incarico, ma già dopo il primo caso ritrova quel profondo senso di giustizia che probabilmente la guidava anche da avvocato, investigare, portare a galla la verità e smascherare i criminali è la cosa che le viene più naturale al mondo.
Petra è una donna fredda, anche con il suo assistente, tiene alla vita del suo ragno come alla sua, lo nutre con delle cicale che fanno da sottofondo sonoro alla sua casa, riempiendo un po' il silenzio assordante e disordinato in cui Petra vive, assolutamente poco avvezza alla socialità e questo è evidente fin da subito che sia frutto di un passato complicato in cui è stata probabilmente più volte ferita.
Di puntata in puntata, quindi, Petra sembra ammorbidirsi e aprirsi di più anche con il suo collega, a cui è costretta a impartire piccole lezioni di femminismo, ma che in fondo è un uomo buono.
Alla fine di ogni caso Petra è solita conservare in una scatola qualcosa che riguardi il delitto appena risolto e che di fatto, come racconta molto bene l'animazione in apertura, è Petra stessa, è il bagaglio della sua vita che la rende così com'è e che probabilmente produce in lei dei cambiamenti.
Il personaggio di questa donna forte e anticonformista, interpretato magistralmente da una Cortellesi alle prese con qualcosa di assolutamente lontano da ciò che ha fatto fin ora, è ben delineato nella serie come nei libri e anche la sua evoluzione è centrale in tutta la narrazione.
Petra porta sullo schermo una donna come se ne vedono poche, emancipata, insolente, sicura di sè, sfrontata, con alle sue spalle due matrimoni falliti di cui ammette di pentirsi amaramente e che è sempre costretta a dimostrare qualcosa agli uomini che, soprattutto sul lavoro, mancano di riconoscerle il valore che di fatto possiede. Niente di nuovo sotto al sole.
La serie, tuttavia, pecca un po' di lentezza, dovuta probabilmente alla compressione di un caso di 300 pagine per libro in un'ora e mezzo di episodio.
Nella serie italiana la città di Genova sostituisce Barcellona nello sfondo su cui avvengono i gialli, uno sfondo per lo più articolato sui toni dei grigi e del nero, molto cupo, in cui il volto della città sembra essere complementare a quello della protagonista Petra. Scelta, questa, fatta in prima persona dalla regista che tuttavia divide i fan dei romanzi, lettori abituati all'intrusione della città di spagnola nel racconto che non è solo un luogo come un altro in cui la scrittrice ha ambientato la storia.
Nonostante la linea principale sulla protagonista e la sua storia personale sia molto ben scritta e resa registicamente, si perde qualcosa nell'articolazione dei casi che rende gli episodi estremamente lenti, privi del guizzo necessario a invogliare ad andare avanti.
É comunque una serie originale, nuova, vale la pena esprimere un giudizio dopo averla guardata.
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