venerdì 13 novembre 2020

SICURI DI SAPERE PROPRIO TUTTO SU HARRY POTTER?


Ecco a voi una "breve" carrellata di curiosità sul mago più famoso della storia, Harry Potter e tutto il suo mondo magico e i suoi compagni di viaggio, sulle loro vite anche dopo quello che abbiamo visto al cinema! 
La storia del mago e di Hogwarts si è conclusa con I doni della morte, ultimo libro e film della saga, con la definitiva sconfitta del malvagio Voldemort, in cui abbiamo visto i nostri cari amici alcuni anni dopo, con le loro famiglie pronti ad accompagnare i figlioletti nel primo giorno alla scuola di magia che loro stessi avevano frequentato anni prima. 
La Rowling, però, non ha smesso di scrivere di Harry Potter e del suo destino, sia su varie chat e blog, sia realizzando un'opera teatrale  Harry Potter e la maledizione dell'erede, in cui i veri protagonisti sono i giovani figli dei personaggi a cui siamo affezionati.

I veri addicted saranno sicuramente al corrente di tutte queste curiosità, ma un po' di ripasso non fa mai male! 



1.Ron Weasly venne allontanato dal set durante la scena del bacio tra Harry ed Hermione perchè non smetteva di ridere!

2.Il numero che compone Ron nella cabina che li porterà al Ministero della magia è il 6-2-4-4-2. Le lettere dell'alfabeto che corrispondono a questi numeri compongono la parola MAGIA.

3.Il personaggio del professor Piton è ispirato al maestro di chimica della Rowling.
 

4.Dopo Hogwarts, Hermione ha lavorato per il Ministero della Magia, presso il Dipartimento per la regolazione e controllo delle creature, al fine di ottenere maggiori diritti per elfi domestici e altre creature magiche. Poi è passata alla sezione dell'applicazione della legge magica. 


5.Dopo aver lasciato il lavoro al Ministero della magia, Ron si unisce al fratello George nella gestione del Weasley's Wizard Wheezes, un negozio di scherzi e piccole magie.


6.I figli di Harry hanno dei nomi ricchi di significato: James Sirius, Albus Severus, Lily Luna.
 
7.Harry, Ron ed Hermione posseggono tutte le cioccorane a loro dedicate. Come Silente, anche Ron lo considera il più grande successo della sua vita. 

                                               
8.Neville Paciock ha sposato Hannah Abbott ed è diventato professore di Erbologia a Hogwarts.

9.Ginny Weasley diventa una grande giocatrice di Quidditch e dopo il primo figlio avuto da Harry, passa alla redazione sportiva della Gazzetta del Profeta. 

10.George Weasley ha sposato Angelina Johnson. Insieme hanno 2 figli, Fred e Roxanne. 
                      

11.Harry e Voldemort, come affermato dalla Rowling nel 2007, sono lontanissimi parenti. Secondo l'autrice alla fine tutte le famiglie magiche sono legate tra loro.

                   

12.I nonni di Harry, Fleamont e Euphemia Potter, che Harry non ha mai conosciuto perchè morti di vaiolo del drago, hanno lasciato una grande eredità al figlio James e quindi a Harry, grazie alla famosissima pozione per capelli Sleekeazy, inventata da Fleamont.

13.La retta di Hogwarts è gratuita, scelta dell'autrice dovuta probabilmente alle difficoltà economiche che aveva la Rowling all'inizio della sua carriera, prima di pubblicare i primi volumi. 


14.I genitori di Paciock, torturati da Bellatrix Lestrange con la maledizione cruciatus, non si sono mai ripresi dal trauma e sono ospiti fissi dell'ospedale di San Mugo per le malattie e ferite magiche, non hanno mai saputo delle gesta del figlio nella guerra contro Voldemort. 

                      

15.Silente, come ormai ampiamente risaputo, era omosessuale. Si innamorò del mago Grindewald prima che questi si votasse alle arti oscure. 

                    

16.Il primo attore ad essere scritturato fu Robbie Coltrane per il ruolo di Hagrid. 

17.I genitori di Daniel Radcliffe non accettarono fin da subito che il figlio andasse sul set prima di finire gli studi, furono convinti con un grande corteggiamento da parte degli autori.

18.J.K. Rowling scelse personalmente Alan Rickman per il ruolo di Piton.      

                     
19.Il motto di Hogwarts Draco dormiens nunquam titillandus significa alla lettera non svegliare il drago che dorme. 

20.La leggenda della pietra filosofale e l'immortalità, non è stata creata dalla Rowling. Il personaggio di Nicholas Flamel è un alchimista francese realmente esistito tra il '300 e il '400.

                  

21.I capelli dei gemelli Weasly così come quelli di Draco Malfoy sono in realtà castani e sono stati tinti per tutti e 8 i film.
Daniel Radcliffe ha indossato 160 paia di occhiali. 

                 

22.Per rendere i Dursley il più odiosi possibile gli scenografi furono incaricati di scegliere il mobilio più brutto sul mercato.

23.Edwige è stata interpretata da 3 gufi diversi.
 
24.Il volo è un punto debole di Hermione.

                

25.Stephen King considera la professoressa Umbridge la miglior cattiva immaginaria da Hannibal Lecter. 

                      
26.Tom Felton (Draco Malfoy) ha letto anche i personaggi di Harry e Ron.

27.Il primo libro è stato rifiutato da ben 12 case editrici. 

                      

28.Harry Potter e la Rowling sono nati entrambi il 31 luglio. 

29.Della pietra Filosofale c'è anche una versione in greco antico e latino. La primissima edizione del libro vale una vera fortuna. 

30.Durante le riprese del prigioniero di Azkaban, a Tom Felton vennero cucite le tasche del mantello perchè continuava a portare di nascosto cibo sulla scena.

31.Michael Jackson chiese alla Rowling i diritti per creare un musical sulla saga ma la scrittrice si rifiutò categoricamente. 

giovedì 5 novembre 2020

ADDIO A GIGI PROIETTI, L'ULTIMO DEI GRANDI


Oggi l'ultimo saluto a Gigi Proietti, prima al Globe Theatre, teatro elisabettiano da lui a suo tempo voluto, in cui il sipario si è aperto e per l'ultima ha fatto ingresso in scena il grande attore, seguito da un interminabile applauso dei suoi amici, allievi, colleghi di sempre. Poi le esequie in forma privata nella chiesa degli artisti in Piazza del Popolo a Roma, una piazza che senza la pandemia sarebbe stata gremita di gente, della sua gente che con un ultimo saluto avrebbe provato a ringraziarlo di tutto quello che Gigi ha fatto per Roma e per l'Italia nel corso della sua lunga carriera. L'emozione è tangibile, visibile sui volti di tutti seppur nascosti dalle mascherine. Le parole rotte dalla commozione di chi gli era più vicino, hanno consegnato brividi a tutti noi. 


Il feretro al Globe theatre

Ci ha lasciati un grande artista di immensa bravura e umanità, ma la sua eredità non ci lascerà mai. A noi spetta, dunque, l'onere e l'onore più grande, conservarla, preservarla e ricordarla perchè essa sia intramontabile per tutte le future generazioni. 
Uomo di grande cultura, ha portato il teatro in TV e il popolo a teatro, riconsegnando quest'ultimo al pubblico per eccellenza, sradicando l'idea malsana che il teatro fosse solo uno spazio di fruizione per l'élite. 
Ha dato vita a personaggi indimenticabili, portando in scena la romanità nelle sue sfaccettature più buffe e profonde. 
Si è avvicinato al teatro molto presto e nel 1968 ebbe modo di sostituire Modugno nello spettacolo di Garinei e Giovannini "Alleluia Brava Gente", accanto a Renato Rascel. Fu il primo di una lunga serie di successi. É stato direttore artistico del teatro Brancaccio, firmando numerose e importanti regie e formando molti bravi attori di oggi. 



Si è anche occupato di doppiaggio, sua la voce di gatto Silvestro (Tweety era Loretta Goggi), ha doppiato Marlon Brando, Robert De Niro e suo era il grido di "Adriana" nel primo Rocky
Si è dedicato anche al cinema, un cult indimenticabile è Febbre da cavallo con la sua mandrakata, fino al più recente film per la tv Preferisco il Paradiso in cui vestiva i panni di San Filippo Neri e la fiction Una pallottola nel cuore


Gigi Proietti in Febbre da Cavallo

La sua carriera annovera anche esperienze da cantante e da poeta, partecipazioni al programma di Rai 1, Ulisse, al fianco di Alberto Angela, il quale ha ammesso che le puntate con il suo contributo assumevano un quid in più importantissimo. Tra le ultime interpretazioni ricordiamo un ammaliante Mangiafuoco nel Pinocchio di Matteo Garrone. Ed è atteso per Natale l'ultimissimo film in cui veste proprio i panni di Santa Clause accanto a Marco Giallini. 
Si è spento il 2 novembre a Roma, nel giorno del suo 80° compleanno e lascia una compagna, Sagitta Alter e due figlie, Susanna e Carlotta. 


Una foto di repertorio con la moglie e le figlie 

Numerosi i personaggi dello spettacolo che lo hanno conosciuto e hanno speso parole commosse , tutti concordi nel definirlo un grande artista, ma soprattutto un grande uomo. 
Quando persone così vanno via, lasciano un grande vuoto, facendoci sentire tutti un po' orfani, ma grati e onorati di aver condiviso per un pezzo di strada lo stesso cielo. 
Grazie Maestro, 
ci mancherà. 



martedì 3 novembre 2020

IL PREMIO di Alessandro Gassmann RECENSIONE

 



Uno degli ultimi film che vede  protagonista il compianto Gigi Proietti, è Il premio, per la regia di Alessandro Gassmann. 

Giovanni è un famoso scrittore che nella sua vita ha collezionato numerosi successi letterari e che si appresta a ricevere il premio Nobel. I figli Oreste (Alessandro Gassman) e Lucrezia (Anna Foglietta) lo accompagneranno lungo il suo viaggio in auto in compagnia del suo segretario personale, Rinaldo (Rocco Papaleo), alla volta di Stoccolma per ritirare il premio, passando per Austria, Germania e Danimarca e collezionando piccole avventure. Durante il viaggio conosciamo meglio il personaggio di Giovanni e la sua vita, fatta di eccessi, di figli sparsi qua e là per il mondo, una vita in cui non si è fatto mai mancare niente, tranne un rapporto costruttivo con i figli. 

                                 

Quello che ha infatti realizzato Gassmann è un film sul rapporto padre-figlio, un padre tra l'altro ingombrante, con cui è difficile non entrare in competizione e si ha subito il sentore che il regista abbia inserito più di qualche sentimento autobiografico.
Oreste è un figlio che ha sempre cercato di emanciparsi dal padre andando per la sua strada, senza chiedere mai aiuto, ma ora che ha bisogno di 15.000 euro per completare la palestra che vuole aprire con la moglie e il padre si offre di prestarglieli, gli sembra un buon compromesso ottenerli accompagnandolo fino a Stoccolma. 

             

Lucrezia è la figlia che invece cerca di emulare il padre per ricevere la sua approvazione in tutti i modi e non fa altro che sottolineare la sua erudizione e conoscenza sulla pelle del fratello più sempliciotto. Questo viaggio serve a tutti per ricostruire un rapporto che nel caso di Oreste è anche quello con suo figlio (Wrongonyou), per accettare i difetti l'uno dell'altro, e conoscersi a fondo riprendendo in mano la propria vita. 
La seconda opera di regia di lungometraggio di Gassman appare, dunque, ampiamente riuscita, retta dalla grandezza di Gigi Proietti, perfetto in ogni battuta e movenza. 
Le esigenze produttive si fanno sentire nell'inserimento di musica pop poco calzante a volte, ben intervallata dal sound di Matilda De Angelis, che interpreta una 
musicista amica del figlio di Oreste,  infiltrata nel viaggio da Christiania, quartiere particolare di Copenaghen fino a Stoccolma. 

Il viaggio dunque, è anche un viaggio dell'anima in cui ogni tappa porta con sè una rivelazione, un cambiamento, un avvicinamento tra i figli e il padre. La conclusione con un inchino della famiglia rivolto agli astanti durante una cena di gala a seguito di una rocambolesca scoperta, è il giusto epilogo a spiegazione di un rapporto con un uomo sempre sopra le righe, qual è Giovanni, che mal si approccia ai drammi della vita, che vive solo in apparenza superficialmente. 

La sceneggiatura che rende questa commedia un film di spessore porta con sè l'evidente firma di Massimiliano Bruno (Viva l'Italia, Gli ultimi saranno gli ultimi) assieme a quella dello stesso Gassmann e Walter Lupo.
A tal proposito il discorso finale alla premiazione del Nobel è la chicca del film, un monologo di Proietti perfetto, puntuale, in cui il personaggio rivela a tutti la sua scoperta frutto di questo on the road inaspettato, una morale sottilissima: scendere dal piedistallo, smettere di sentirsi al centro del mondo per tornare in empatia con gli altri.