Divertente e ben riuscito l'eloquio con Max Tortora, ciambellano di corte, che è ormai stufo di quel bizzarro esperimento sfuggito di mano e contamina il suo linguaggio colto e aulico con inserzioni romanesche e veraci.
Nonostante la trama molto promettente, il film non convince del tutto, restando per tutta la durata prevalentemente piatto. Assieme al protagonista, lo spettatore si abitua presto all'ambientazione medievale e la repentina evoluzione del personaggio, in diverse sfaccettature per altro, lascia un po' confusi.
Giacomo prima è riluttante, poi è avido, poi di nuovo buono, in un contesto che non suscita così spesso la risata come ci si aspetta.
Probabilmente questo non interessava allo stesso Fanuele che si sofferma maggiormente su atmosfere quasi da favola per condurre a una riflessione, purtroppo non così immediata, sul potere e sulla solitudine che in qualsiasi epoca e condizione di vita è sempre attuale e amara.
Stefano Fresi, eccezionale maschera del nostro cinema, versatile e magnetico, come sempre è una garanzia, la coppia con l'irresistibile Max Tortora funziona.
Vi consigliamo comunque la visione di quest'opera prima, che ha collezionato pareri discordanti, affinchè possiate farvi una vostra personale idea.
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