Oggi l'ultimo saluto a Gigi Proietti, prima al Globe Theatre, teatro elisabettiano da lui a suo tempo voluto, in cui il sipario si è aperto e per l'ultima ha fatto ingresso in scena il grande attore, seguito da un interminabile applauso dei suoi amici, allievi, colleghi di sempre. Poi le esequie in forma privata nella chiesa degli artisti in Piazza del Popolo a Roma, una piazza che senza la pandemia sarebbe stata gremita di gente, della sua gente che con un ultimo saluto avrebbe provato a ringraziarlo di tutto quello che Gigi ha fatto per Roma e per l'Italia nel corso della sua lunga carriera. L'emozione è tangibile, visibile sui volti di tutti seppur nascosti dalle mascherine. Le parole rotte dalla commozione di chi gli era più vicino, hanno consegnato brividi a tutti noi.
Ci ha lasciati un grande artista di immensa bravura e umanità, ma la sua eredità non ci lascerà mai. A noi spetta, dunque, l'onere e l'onore più grande, conservarla, preservarla e ricordarla perchè essa sia intramontabile per tutte le future generazioni.
Uomo di grande cultura, ha portato il teatro in TV e il popolo a teatro, riconsegnando quest'ultimo al pubblico per eccellenza, sradicando l'idea malsana che il teatro fosse solo uno spazio di fruizione per l'élite.
Ha dato vita a personaggi indimenticabili, portando in scena la romanità nelle sue sfaccettature più buffe e profonde.
Si è avvicinato al teatro molto presto e nel 1968 ebbe modo di sostituire Modugno nello spettacolo di Garinei e Giovannini "Alleluia Brava Gente", accanto a Renato Rascel. Fu il primo di una lunga serie di successi. É stato direttore artistico del teatro Brancaccio, firmando numerose e importanti regie e formando molti bravi attori di oggi.
Si è anche occupato di doppiaggio, sua la voce di gatto Silvestro (Tweety era Loretta Goggi), ha doppiato Marlon Brando, Robert De Niro e suo era il grido di "Adriana" nel primo Rocky.
Si è dedicato anche al cinema, un cult indimenticabile è Febbre da cavallo con la sua mandrakata, fino al più recente film per la tv Preferisco il Paradiso in cui vestiva i panni di San Filippo Neri e la fiction Una pallottola nel cuore.
La sua carriera annovera anche esperienze da cantante e da poeta, partecipazioni al programma di Rai 1, Ulisse, al fianco di Alberto Angela, il quale ha ammesso che le puntate con il suo contributo assumevano un quid in più importantissimo. Tra le ultime interpretazioni ricordiamo un ammaliante Mangiafuoco nel Pinocchio di Matteo Garrone. Ed è atteso per Natale l'ultimissimo film in cui veste proprio i panni di Santa Clause accanto a Marco Giallini.
Si è spento il 2 novembre a Roma, nel giorno del suo 80° compleanno e lascia una compagna, Sagitta Alter e due figlie, Susanna e Carlotta.
Numerosi i personaggi dello spettacolo che lo hanno conosciuto e hanno speso parole commosse , tutti concordi nel definirlo un grande artista, ma soprattutto un grande uomo.
Quando persone così vanno via, lasciano un grande vuoto, facendoci sentire tutti un po' orfani, ma grati e onorati di aver condiviso per un pezzo di strada lo stesso cielo.
Grazie Maestro,
ci mancherà.
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