Con A casa tutti bene, Muccino torna a raccontare la famiglia in tutte le sue contraddizioni e lo fa servendosi di attori straordinari, primi fra tutti Ivano Marescotti e Stefania Sandrelli.
Alba e Pietro festeggiano 50 anni di matrimonio e lo fanno su un'isola su cui posseggono una grande villa, in compagnia di figli, nipoti e i familiari più intimi. A causa del maltempo, però, dopo il pranzo, nessuno di loro può lasciare l'isola per tornare alla propria vita, così ha inizio una convivenza forzata in cui ben presto verranno fuori tutte le contraddizioni di una grande famiglia apparentemente perfetta.
Muccino riesce perfettamente nell'intento di raccontare una famiglia piccolo borghese come pochi registi italiani ancora sanno fare. Il mondo d'altronde è il suo, da cui difficilmente si discosta nell'ambientare le sue storie e che rende il suo stile, pertanto, riconoscibile. Nel raccontare le storie dei figli di Alba e Pietro così diversi tra loro e così tormentati Muccino racconta anche uno spaccato generazionale, la donna quarantenne, Sara (Sabrina Impacciatore), che riesce ad aggrapparsi solo alle apparenze e per questo finge di non vedere i tradimenti del marito, Carlo (Pierfrancesco Favino) al suo secondo matrimonio difficile che vive nell'incubo di non essere un buon padre per la figlia nata dalla precedente unione e infine l'eterno ragazzino Paolo (Stefano Accorsi) che ha paura di crescere e continua a fare il nomade in giro per il mondo a scrivere libri, una condizione in cui sono molti uomini moderni e che Muccino rende perfettamente in questa estrema difficoltà di Paolo a "scendere dalla giostra". A lui e alla cugina Isabella (Elena Cucci) sono affidate le battute sospirate (forse pure troppo) tipiche dello stile mucciniano.
Interessantissimi i personaggi e la storia di Claudia Gerini e Massimo Ghini, che affrontano con estrema delicatezza e drammaticità il tema dell'Alzheimer all'interno di un rapporto di coppia che aveva ancora tempo per fiorire.
A portare veracità in questo ambiente fatto in buona sostanza da gente agiata che, dunque, conosce solo i tormenti dell'amore, ci pensano Giammarco Tognazzi (Riccardo) e Giulia Michelini (Luana), coppia romana che aspetta un figlio e spera di trarre da quella giornata e dalla famiglia un aiuto economico. Forse gli unici a sperimentare in quel momento un sentimento vero, a coltivare il seme della speranza assieme a questo figlio che cresce in grembo.
Il film si sviluppa in un crescendo di situazioni e drammi assieme al crescere della tempesta che li costringe sull'isola. Bellissimo parallelismo tra i tormenti dell'anima e quelli del clima che trasportano i protagonisti in quello che diventa un non luogo e anche il tempo sembra diradarsi mentre le ore vengono scandite dai drammi familiari e dalla verità che prova a sgorgare prepotentemente fuori.
La tempesta dà loro la possibilità di posarsi finalmente sulle loro vite frenetiche, non possono abbassare lo sguardo e questa breve vacanza probabilmente cambierà le loro vite per sempre.
Le musiche sublimi di Nicola Piovani accompagnano i personaggi e ne conferiscono quasi solennità, notevole anche la scelta del tema principale, Bella senz'anima di Cocciante, canzone che è un inno a tirar fuori la verità e mostrarsi per quello che si è.
Un film molto bello, in cui si ha sempre l'impressione che la "bomba" più grossa debba ancora scoppiare e produce un piacevole senso di spaesamento che si appiana solo alla fine. A casa tutti bene è quello che in fondo diciamo tutti noi perchè i panni sporchi si lavano in famiglia e nel 99% dei casi è un velo che mettiamo davanti alla realtà che in fondo non è poi così bella.
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