Una magistrale Lunetta Savino interpreta questa madre coraggio che ha lottato per 24 anni per ottenere giustizia, rifiutando la versione dei fatti che anche lo stato le dava.
Peppino Impastato fu un militante di Democrazia Proletaria che a Cinisi, in provincia di Palermo, conduceva una durissima battaglia alla mafia dai microfoni di Radio Aut. Venne assassinato da un sicario per conto di Gaetano Badalamenti, boss mafioso, lo stesso giorno del delitto Moro, il 9 maggio 1978 e il suo corpo fu fatto esplodere lungo una ferrovia per simulare un attentato terroristico finito male.
Felicia rifiutò la vendetta servitale su un piatto d' argento dai suoi stessi parenti legati alla mafia, per cercare l'unica e sola verità.
Un film che ricalca il lavoro di Marco Tullio Giordana ne I cento passi e per certi versi lo riprende, non a caso tra gli sceneggiatori figura Monica Zapelli, già collaboratrice di Giordana.
E' un film che spinge alla riflessione, al ragionamento, dicendo a chiare lettere ciò che è stato compiuto dallo Stato ovvero il lavoro di insabbiamento delle prove a favore di Peppino, una verità nuda e cruda che spesso manca a molti film omaggio a vittime della mafia.
Il coraggio di una madre che ci insegna che è necessario non dimenticare mai.
La vera Felicia Impastato con una foto del figlio Peppino |
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