lunedì 25 maggio 2020

MAGARI di Ginevra Elkann


É su RaiPlay il film debutto di Ginevra Elkann "Magari".
É un magari detto solo una volta a parole, sommessamente, sbagliando la traduzione italiana e passa quasi inosservato, ma che in realtà ritroviamo in ogni gesto e sospiro della piccola Alma. Assieme ai fratelli Jean e Seb, vive con la madre e il nuovo compagno di questa a Parigi, sono ferventi e praticanti ortodossi e vivono seguendo le regole. 
I ragazzi si ritrovano a trascorrere alcuni giorni con il padre in Italia, sceneggiatore squattrinato e donnaiolo, che non frequentano molto e non vedono da tanto. Ma il sogno di Alma e segretamente anche dei fratelli, il loro "magari", è di vedere la mamma e il papà di nuovo insieme. 


In questo soggiorno forzato, in una casa al mare in pieno inverno, con la compagna e collaboratrice del padre, Benedetta, i tre fratelli sperimentano per la prima volta la trasgressione alle regole e appaiono veramente felici, avidi di vita.




Lo sguardo della Elkann è molto delicato,intimo, da un gusto d'altri tempi che ricorda un po' il cinema francese, attraverso la scelta di collocare la storia in un arco temporale in cui non ci sono tecnologie a distrarre bambini e i film si scrivono ancora battendo i tasti di una macchina da scrivere.
La regista si affida a due attori collaudati Alba Rorhwacher e Riccardo Scamarcio, perfettamente credibili nei loro personaggi.
La storia che ci racconta, contiene in sé quell'emozione di abbandono, di mancanza di amore che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita e per questo ci fa tifare per la piccola Alma e i suoi magari fino all'ultimo.

Un esordio di tutto rispetto, tuttavia il film risulta un po' lento e fatica a raggiungere una vera partenza, mantenendo quindi costante il suo ritmo. 

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